Citazione:
… e solo quando passai sotto la Porta del Popolo seppi per certo che Roma era mia… l’ansia di giungere a Roma era così grande, aumentava tanto di momenti in momento, che non avevo tregua… ma confessiamolo, è una dura e contristante fatica quella di scovare pezzetto per pezzetto, nella nuova Roma, l’antica; eppure bisogna farlo, fidando in una soddisfazione finale impareggiabile. Si trovano vestigia di una magnificenza e di uno sfacelo che superano, l’una e l’altro, la nostra immaginazione. Ciò che hanno rispettato i barbari, l’han devastato i costruttori della nuova Roma. Quando si considera un’esistenza simile, vecchia di duemila anni e più, trasformata dall’avvicendarsi dei tempi in modi così molteplici e così radicali, e si pensa che è pur sempre lo stesso suolo, lo stesso colle, sovente perfino le stesse colonne e mura, e si scorgono ancora nel popolo tracce dell’antico carattere, ci si sente compenetrati dai grandi decreti del destino… e da quest’immensità emana su di noi un senso di pace mentre corriamo da un capo all’altro di Roma, per conoscere i massimi monumenti. In altri luoghi bisogna andare a cercare le cose importanti: qui se n’è schiacciati, riempiti a sazietà. Si cammini o ci si fermi, ecco che appaiono panorami d’ogni specie…”.