Citazione:
È così che pesa Roma, ma con un peso sensibile e leggero, la si porta sul cuore come un corpo di fontane, di giardini e di cupole, si respira sotto di lei, un po’ oppressi ma stranamente felici. Questa città relativamente piccola, ma le cui prospettive aeree esplodono a volte a un angolo di strada... dopo tanti anni in una città senza luce, e tanti risvegli nella nebbia, mi nutro senza posa di questa linea di alberi e cieli che dalla Porta Pinciana arriva sino a Trinità dei Monti, e dietro la quale Roma srotola le sue cupole e il suo disordine… e poi quel colle meraviglioso del Palatino di cui nulla sciupa il silenzio, la pace, un mondo sempre nascente e perfetto, cominciavo a ritrovare me stesso… lo si sente sulla Via Appia, dove, pur essendo arrivato nel tardo pomeriggio, mi sentivo, passeggiando, con il cuore talmente pieno che in quel momento sarei potuto morire... splendida mattinata a Villa Borghese. La luce delle mattine d’Algeria che scivola tra gli aghi sottili dei pini e li taglia uno dopo l’altro…quando si è visto tutto, o almeno tutto ciò che era possibile vedere, passeggiare senza sforzarsi di sapere è una felicità perfetta… Moravia mi aveva già parlato del Caravaggio uomo… la luce di Roma è invece rotonda, brillante e morbida. Fa pensare ai corpi… la sera vedo Moravia”